(www.lapiazzadiscanno.it)

 
NO AL NOismo e al Talebanismo ambientalista!
La reazione delle associazioni ambientaliste all’ambizioso progetto, predisposto dall’UNCEM, nell’ambito dei finanziamenti del Recovery Found, lascia un senso di tristezza profondissimo, dando la cifra di un’incapacità di proposta, che si declina tutta in una litania di no. Si disse no alla Centralina idroelettrica di Villalago, per fortuna realizzata con vantaggi economici di assoluto rilievo; no alle pale eoliche a Cocullo, che garantiscono un gettito alle casse comunali inimmaginabile; no alla variante di Anversa per la tutela dei pipistrelli; no ai lavori di messa in sicurezza sulla 479 per non disturbare il gracchio corallino. Si disse no al progetto di depurazione delle acque del lago di Scanno, in una battaglia fortunatamente vinta dalla buona politica, che oggi permette di avere due bandiere blu a Scanno e Villalago. E poi? E poi ancora no alla centrale SNAM a Sulmona, che avrebbe dato la possibilità agli enti locali, durante la fase contrattuale, di spuntare benefici economici e occupazionali per il territorio e che, se realizzata invece, nel principio dell’interesse nazionale, sarà solo una decisione subita; no alla riconversione di San Cosimo; no alle trivellazioni nell’Adriatico, che potrebbero avvenire in altre acque territoriali. Ora l’ennesimo no arriva per un’opera infrastrutturale, che non solo rivoluzionerebbe la mobilità del centro Abruzzo, ma metterebbe in sicurezza anche la fauna selvatica. La tutela dell’ambiente non è inconciliabile con nuove infrastrutture, anzi spesso può giovarsene. È opportuno, al riguardo, ricordare che l’unico investimento di un orso, senza conseguenze infauste per l’automobilista grazie a Dio!, è avvenuto nelle Gole del Sagittario, che una proliferazione senza precedenti di cervi e cinghiali rendono sempre più pericolose per la caduta di pietre. Un’infrastruttura avveniristica come quella presentata dall’UNCEM non solo risolverebbe annosi problemi di mobilità, “che intender non li può chi non li prova” a fare il verso a Dante, ma rappresenterebbe un’ opportunità per la tutela ambientale. Se le Gole del Sagittario, come proposto da anni, divenissero patrimonio dell’UNESCO, magari con la destinazione a riserva, e soluzioni viarie alternative consentissero un’accessibilità facilitata all’ Alta Valle del Sagittario, a Scanno e quindi al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, sarebbero coniugati al meglio la tutela dell’ambiente e i diritti di cittadini, che non meritano di essere trattati marginalmente alla stregua degli Indiani in una riserva. Scanno è nel Parco, ma non del Parco, sappia il Presidente Cannata, che farebbe bene a dimettersi, se la sua è una contrarietà a prescindere, e che non è stato nominato né è pagato per fare un bilanciamento costi-benefici sulle infrastrutture. Abbiamo atteso, prima di stendere questo comunicato, credendo che i Sindaci facessero sentire le ragioni delle proprie comunità, tanto più che da anni il Consiglio comunale di Scanno ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che sosteneva una viabilità alternativa con gallerie, che avvicinassero Scanno a Roma e, quindi, Roma a Roccaraso. Pronti a chiedere un Consiglio comunale per sostenere la proposta dell’UNCEM, arrivata a quanto pare nell’ indifferenza di Sindaco e Presidente del Consiglio comunale, già dallo scorso autunno; disponibili anche al confronto con le Associazioni e il Parco, siamo noi stavolta a dire NO. No al Talebanismo ambientalista e al No-ismo per vocazione! GRUPPO CONSILIARE SCANNO INSIEME
 
Scontro a tutto campo!

Chiudi la finestra...