(www.lapiazzadiscanno.it)
|
|
|
|
|
Pan dell’Orso, a Scanno la storica
pasticceria in cui assaggiare le eccellenze d’Abruzzo
|
99
Caffè ci porta alla scoperta di una delle migliori
pasticcerie – caffetterie d’Italia: nel cuore dell’Abruzzo interno
c’è Pan dell’Orso, a Scanno. |
Nell’incantevole borgo di Scanno, 1700 abitanti,
centro visitatissimo soprattutto per il suo lago a forma di cuore e
animato da molte iniziative nel corso dell’anno, c’è la storica
pasticceria “Pan dell’Orso”, nata quasi 50
anni fa e apprezzata per i suoi dolci artigianali. Da tre
generazioni, Pan dell’Orso racconta il territorio attraverso la sua
arte pasticciera.
C’è Angelo Di Masso, maestro di Arti Dolciarie che
– insieme ai suoi fratelli Giulio e Angelo – porta avanti l’attività
di famiglia, ad accogliere Claudio Calvisi. Non solo dolci, perché
nella sua rubrica Youtube Calvisi è arrivato a Scanno, soprattutto,
per assaggiare il caffè.
La torrefazione scelta è la “Giamaica Caffè”,
una piccola azienda veneta.
Per Claudio un caffè speciale, perché accompagnato dalle due
tipicità più note e amate del locale di Scanno, cioè: il mostacciolo
abruzzese e il Pan dell’Orso, specialità che dà il nome alla
pasticceria. |
|
“Si tratta di un dolce creato da mio padre e
dedicato a sua madre. Quando mio padre lanciò l’idea, un
poeta di Scanno, Marco Notarmuzi, gli suggerì che, considerando la
bellezza naturalistica della nostra regione e il fatto che ospiti
l’orso, sarebbe stato bello dare a questo dolce un nome legato
proprio all’orso. E così è nato il Pan dell’Orso. Per quanto
riguarda, invece, i mostaccioli di Scanno – diversi dai comuni
mostaccioli per la loro forma tonda – hanno delle mandorle
all’interno che ci legano il nostro territorio a quello pugliese.
E il caffè? “Leggero e con
molta arabica”, evidenzia Claudio Calvisi, che aggiunge “Se c’è
una cosa, però, assolutamente da provare questa è il Pan dell’Orso:
costituito da pan di spagna morbido, con miele e mandorle, con
l’aggiunta di una glassa fondente che lo rende crunchy fuori e
morbido dentro”. Quindi è la volta del mostacciolo,
spiega Angelo: “Come dice il nome, mosto e nocciole o mandorle.
Ho ricordi bellissimi di quando facevamo bollire, per ore ed ore, il
vino, per poi ridurlo ed ottenere il mosto che conservavamo per fare
proprio i mostaccioli. Per noi si tratta di una bellissima e cara
tradizione familiare che ci onoriamo di portare avanti”.
|
|
|
|